Scoperte geografiche e nuova iconoclastia

È da poco passato, quasi inosservato, l’anniversario di una scoperta geografica. Il primo novembre 1520 una piccola flotta navale spagnola sotto il comando di Ferdinando Magellano scoprì lo stretto che metteva l’Oceano Atlantico in comunicazione con quello Pacifico. Il tutto nell’ambito di una spedizione volta a trovare un metodo più rapido per raggiungere l’Asia che la rotta attraverso il capo di Buona Speranza in Africa. Questo viaggio sfociò nella prima circumnavigazione del globo, portata a termine da un’unica nave. Per quanto organizzata da uno spagnolo, anche per noi italiani la spedizione ebbe a lungo un grande significato, perché tra i superstiti che riuscirono a compiere la traversata vi fu un italiano, Antonio Pigafetta, che lasciò un diario di bordo (Relazione del primo viaggio intorno al mondo) con la narrazione dell’evento.

Con l’epidemia in corso si può facilmente obbiettare che era naturale che l’anniversario fosse poco sentito, ma quello che incuriosisce è che nessuno l’abbia criticato.

Negli ultimi tempi ha preso piede una visione della storia in cui le figure del passato vengono giudicate in base ai parametri morali attuali. Da qui una nuova iconoclastia che ha preso di mira le statue di personaggi storici accusati di comportamenti ora considerati sbagliati.

Tra le vittime “italiane” la più famosa è Cristoforo Colombo, in particolare negli Stati Uniti, dove non solo alcuni dei suoi monumenti sono stati rimossi, ma anche il giorno a lui dedicato il “Columbus day” è stato abolito, o cambiato completamente di senso. Per molti da figura eroica Colombo è divenuto un simbolo di dolore e di morte verso i nativi americani.

Magellano faceva parte a pieno titolo dei “Conquistatores”, i soldati di ventura di spagnoli che esplorarono e conquistarono l’America Latina per la Spagna o il Portogallo. Trovò la morte nelle Filippine il 27 aprile 1521 in uno scontro con gli indigeni a cui cercava di imporre la fede cattolica e il dominio spagnolo.

Ma nessun suo monumento è stato abbattuto. A cosa si deve questa differenza? Al fatto che non è diventato una figura universamente riconosciuta? Al fatto che solo gli Europei e gli Statunitensi hanno questo rapporto conflittuale con il passato? Dopotutto non si ha notizia in Colombia di movimenti d’opinione tesi a cambiare il nome del paese intitolato al navigatore genovese.

Non ho risposte in materia, ma spero che i lettori riflettano sull’argomento.

Ivan Costanza

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